Italiano

Al momento non ho progetti di scrittura in corso in lingua italiana. Ritengo che i miei due libricini di narrativa per ragazzi siano stati degli esperimenti interessanti di autopubblicazione (o self-publishing, se preferite…) e hanno avuto il loro senso come mie opere giovanili — come scrittore, non come anagrafica!

Forse un giorno riprenderò a scrivere narrativa in italiano. Chissà! Se lo farò, di certo questa pagina web verrà aggiornata in tal senso!

Narrativa per ragazzi

I miei due romanzi brevi in italiano furono scritti quando i miei due figli erano dei bambini, e avevo voglia di sperimentare l’autopubblicazione.

Mio figlio voleva un romanzo fantasy classico, con “un cavaliere come me che combatteva un drago di nome Yans”, e così uscì Il nobile Cavalier Leonardo e il Drago Yans.

Capitolo Uno. Strane nozze. C’erano una volta un Regno, naturalmente
con il suo re, e anche una principessa; ma soprattutto un nobile cavaliere di nome Leonardo. Nonostante fosse di giovane età – era stato ordinato cavaliere solo tre lune prima – era ben voluto da tutti, per il suo ardore e coraggio, che aveva dimostrato nella battaglia contro i Folli Folletti delle Acque Stagnanti, che infestavano le Verdi Paludi del Sud, dove c’era il confine del Regno. Erano stati cacciati prima di dare inizio ai festeggiamenti per le nozze della principessa Cristiana, che stavano per essere celebrate proprio in quel momento.

Mia figlia voleva un giallo ambientato in una Londra “un po’ strana” con protagonista una detective. Decisi di cimentarmi nel genere steampunk e scrissi Mary Everest e il Mistero del Pantelegrafo.

Capitolo Uno. Uno Studio quasi in rosso. Londra, 1871. Un passato alternativo. Una giovane ragazza di circa vent’anni stava risalendo le scale dell’uscita dalla metropolitana pneumatica, fermata Baker Street. Si trattava del primo treno sotterraneo al mondo senza sbuffi di fumo. La metropolitana pneumatica era una meraviglia della tecnica: spediva persone in capsule gigantesche dotate di sedili con cinture di sicurezza. Le capsule venivano risucchiate in tubi che percorrevano la Londra di sotto come una ragnatela. I londinesi ne erano entusiasti: era pulita e veloce. Così cominciaro a chiamarla familiarmente ‘the tube’, il tubo.